Crème brûlée

May 22, 2014 in Cucina vegetariana, Dolci al cucchiaio, Piccola pasticceria, Spezie

Chi ama la cucina sa bene che per cucinare alcune prelibatezze servono gli strumenti… come dico sempre ai miei piccoli pazienti…non basta essere approssimativi…e quindi la crème brûlée, senza coccio giusto, senza cannello o ferro per fare la crosticina…non si può fare…!!! Io e mia sorella abbiamo fatto di tutto senza gli strumenti adeguati…gli spatzle senza arnese, il gelato senza gelatiera, le patate lesse senza acqua, abbiamo lanciato la panna sulle torte, abbiamo tritato le erbette con le forbici, abbiamo evitato il setaccio per la farina molto spesso, insomma abbiamo truffato, semplificato e svincolato molti passaggi essenziali… la nostra amica Silvia ci ha fornito tutti i dettagli questa volta, tutto francese originale…questa ricetta è diventata un must…l’abbiamo provata sia con il cannello che con il ferro bollente originale per fondere lo zucchero, devo dire che il cannello è più easy e meno puzzolente…ma ho provato un brivido nel riscaldare il tondo di ferro e marchiare la mia crema…!!!!!!!!!! L’unica semplificazione che potreste provare è un’altro tipo di contenitore…ma non omette il resto!
Ovviamente oltre a tutti gli strumenti originali, è arrivato anche il fantastico libro “Crèmes brûlées” di José Maréchal, da cui è tratta la ricetta!

E voi…come avete barato in cucina???

INGREDIENTI

Per 5 monoporzioni

  • 350 ml crema di latte
  • 100 ml di latte
  • 5 tuorli
  • 90 gr zucchero semolato
  • mezzo baccello di vaniglia
  • 60 gr zucchero di canna

Ho tagliato il baccello di vaniglia per la lunghezza, ho grattato i semini con il dorso di un coltello e li ho messi a scaldare in un pentolino con il latte. Intanto ho montato i tuorli con lo zucchero semolato fino a renderli un composto bianco e spumoso. Ho incorporato ai tuorli la crema di latte fredda e ho mischiato bene con una frusta a mano.
Alla fine ho aggiunto il latte caldo a filo e ho mescolato fino a fondere bene gli ingredienti.
A questo punto ho messo il composto a riposare in frigo per almeno due ore.
Passato il riposo del composto ho scaldato il forno a 95°. Ho ripartito il composto nelle cinque cocottine monoporzioni e le ho posizionate su una placca da forno. Le crèmes brûlées cuociono per circa un’ora o un’ora e un quarto, dipende dalla grandezza delle terrine. La crema deve essere rappresa e “tremolante”, non più liquida.
Una volta cotte e leggermente raffreddate, le ho lasciate in frigo. Al momento di servirle le ho spolverate di zucchero di canna e ho caramellato con l’aiuto di un cannello da pasticceria.

Gelato al caffè subito pronto di Nigellissima!

May 7, 2014 in Cucina vegetariana, Dolci al cucchiaio, Gelati, sorbetti e semifreddi

Io Nigella la amo! Lo so che per lei non è edificante ma io la chiamo ” la porcona “!!! Giuro nel senso più buono del termine, una vera lussuriosa del cibo, golosa all’eccesso, le scene finali dei suoi programmi sono esilaranti, senza vergogna ma con quella luce negli occhi rubacchia dal frigorifero qualunque cibo e lo mixa con abilità con altri alimenti grassi e peccaminosi! Non potrò mai dimenticare il panino fatto con il grasso fritto della bistecca e la senape… lei ama il cibo..io amo lei! Alcune ricette non potrei mai sostenerle, mentre altre hanno svoltato le cene di tutti i giorni. Con gioia quindi vi presento questo gelato facilissimo, che si ottiene montando pochi ingredienti, ricorda la coppa del nonno, provatela perchè non se ne fa più a meno!

Anche se le ricette di Nigella sono a riuscita assicurata, noi abbiamo sempre la nostra versione e quindi anche qui abbiamo provato alcune varianti! Ad esempio abbiamo sostituito il caffè con l’orzo solubile…squisitissimo!! Il liquore invece aiuta a non ghiacciare troppo il gelato e lasciarlo cremoso, perciò non omettetelo, 2 cucchiai neanche si sentono nel gusto complessivo. Ne abbiamo fatta anche una versione più “strong” con l’orzo solubile e il rum ed è stata molto apprezzata!

INGREDIENTI

  • 175 gr di latte condensato
  • 300 ml di panna liquida
  • 2 cucchiai di caffè in polvere istantaneo
  • 2 cucchiai di liquore al caffè ( o altro liquore a piacere )

Molto semplicemente montare con lo sbattitore elettrico tutti gli ingredienti insieme finchè il composto non risulta cremoso e di un bel color cappuccino. Metterlo in freezer per almeno 6 ore in contenitore ermetico….Nigella suggerisce di mangiarlo in un panino, io vi suggerisco la coppa…ma visto che si tratta di una sua ricetta ci si potrebbe aggiungere almeno una salsa al cioccolato o la panna! ;-P

Raviolone con l’uovo alla fonduta di pecorino e olio alle noci

April 16, 2014 in Cucina pasquale, Cucina vegetariana, Preparazioni base, primi

E’ da una vita che li voglio fare…questi ravioli sono troppo belli…e sinceramente sono proprio buoni! Il rosso dell’uovo si amalgama alla fonduta creando un connubio delizioso, sono davvero speciali, e per giunta non troppo difficili! Ve li consiglio per pasqua, per fare un figurone a tavola e perchè, nonostante ciò che si creda,…uno per ogni commensale è più che sufficiente!

INGREDIENTI

Per la pasta all’uovo

  • 4 uova
  • 400 gr di farina 0

Per il ripieno

  • 500 gr di ricotta
  • un mazzetto di erbe aromatiche ( basilico, salvia, prezzemolo, aneto )
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • pepe e sale qb
  • un cucchiaio di albume d’uovo
  • 1 rosso d’uovo per ogni raviolone ( per noi 6 )

Per la fonduta

  • 200 gr di pecorino Moliterno stagionato
  • 150 ml di crema di latte

Per l’olio alle noci

  • 100 gr di noci sgusciate
  • olio evo
  • sale

Abbiamo preparato la sfoglia come le magnifiche sorelle Simili insegnano, solo farina e uova, abbiamo messo tutto insieme nelle planetaria con il gancio e  impastato per qualche minuto, in ultimo abbiamo lavorato a mano per un minuto, avvolto la pasta nella pellicola e l’abbiamo lasciata riposare in frigo per 30 minuti. In questo tempo abbiamo preparato il ripieno, dopo aver fatto scolare la ricotta del liquido in eccesso, l’abbiamo lavorata in una ciotola con sale, pepe, l’albume, le erbette fresche tritate e il parmigiano.

Abbiamo tirato la sfoglia con la nonna papera fino allo spessore 1, il più sottile, e ho ulteriormente dato una passata di mattarello, perchè la sfoglia serve sottilissima! Abbiamo tagliato la pasta con un coppapasta rotondo da 10 cm circa, creando 12 cerchi. In una sac à poche abbiamo messo il ripieno dei ravioli, all’interno del disco di pasta abbiamo formato un anello di ricotta, abbondante e abbastanza alto, vi abbiamo adagiato al centro il tuorlo, l’abbiamo leggermente salato e coperto con l’altro disco di sfoglia, abbiamo unito i bordi di pasta e li abbiamo schiacciati con i rebbi della forchetta.

Chiaramente è avanzata sia pasta che ripieno…e per non farci mancare nulla abbiamo ultimato gli ingredienti facendo i ravioli classici.

I ravioli cuociono in abbondante acqua salata per 2 minuti e mezzo/ 3 minuti, per questo motivo serve una sfoglia sottile! Al taglio il rosso deve fuoriuscire e fondersi!

Prima di cominciare a chiudere i ravioli abbiamo messo sul fuoco la fonduta, ha bisogno di un po’ di tempo. In un pentolino abbiamo messo il pecorino Moliterno stagionato tagliato a pezzetti e la crema di latte. L’abbiamo messo a bagnomaria a fondere lentamente. Si può usare anche altro pecorino, l’importante è che abbia un sapore ben deciso.

L’olio alle noci si può preparare con anticipo. Abbiamo sgusciato le noci e le abbiamo messe nel bicchiere del frullatore ad immersione con poco olio. Abbiamo iniziato a  frullare  aggiungendo l’olio a filo fino ad ottenere un’emulsione omogenea e morbida. Alla fine abbiamo regolato con il sale.

Considerando che la cottura dei ravioli è molto breve e bisogna mangiarlo subito, ci siamo preparate sul piano da lavoro tutto il necessario e abbiamo finalmente tuffato i ravioli in acqua bollente salata. Due cucchiai di fonduta di pecorino calda sul fondo del piatto, il raviolone cotto 2 minuti e mezzo, qualche goccia di olio alle noci e subito a tavola a gustare questa delizia!

Pane Vs farinata di ceci!

April 9, 2014 in Cereali, legumi e ortaggi, Cucina vegetariana, Spezie, pane, pasta madre

Avevo proprio deciso di voler provare a fare la farinata di ceci, ero convinta! Sono uscita e sono andata a comprare la farina di ceci… poi tra un impegno e l’altro la mia convinzione è andata via via sfumando!!! Il mio bel pacchetto di farina è rimasto lì per un paio di settimane, poi stordita come sono, mi è proprio passato di mente! Sabato pomeriggio stavo con la mia nipotina e ho pensato che avremmo potuto fare il pane insieme, avevo giusto della farina di ceci venuta fuori dal nulla!!!! Lei sul seggiolone, armata di mattarello e io sul tavolo con la planetaria abbiamo aggiunto i semi, mescolato, impastato e infarinato tutto.
Il pane è venuto davvero uno spettacolo! Il sapore dei ceci, il retrogusto di rosmarino, i semini croccanti e che profumo!
Per la farinata c’è sempre tempo…

INGREDIENTI

  • 185 gr di pasta madre
  • 65 gr di farina di ceci
  • 600 gr di farina 0
  • 400 gr di acqua
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 cucchiaio di miele
  • sale
  • un rametto di rosmarino
  • 3 cucchiai di semi di girasole

Si comincia come per fare un rinfresco, quindi ho sciolto la pasta madre nell’acqua tiepida con il miele. Poi ho aggiunto l’olio, la farina bianca e la farina di ceci e ho impastato tutto con la planetaria per 10 minuti. Ho aggiunto il sale, il rosmarino tritato e i semi di girasole e ho lasciato impastare un altro minuto. Poi sono passata a lavorare la pasta sul piano da lavoro. L’impasto è abbastanza morbido e si lavora facilmente. Dopo qualche minuto ho messo il pane a riposare direttamente sulla placca da forno foderata con la carta. Ho lasciato lievitare per 16 ore dentro al forno spento. La mattina dopo l’impasto era ben cresciuto e l’ho cotto in forno già caldo a 200° per 15 minuti e poi per altri 40 a 180°. Deve risultare ben dorato, anche se io busso sempre sul fondo della pagnotta e la lascio cuocere fino a che non suona a vuoto.

Risotto revival alle fragole

April 3, 2014 in Cucina vegetariana, Frutta fresca e secca, primi, riso

Per me e mia sorella questo risotto è un profumo d’infanzia! Mi ricordo mamma tra i fornelli per le grandi occasioni, librone aperto e desiderio di stupire…. per le cene tutti insieme, per i compleanni!! E stupiva davvero, colore, presentazione e profumi, persino la mia adorata nonnina…tradizionale e forse rigida nell’alimentazione, si lasciava convincere ad addentare il riso! Io e mia sorella gongolavamo all’idea di mangiare un piatto rosa…e senza quel fastidioso prezzemolo di decorazione che non ci andava mai giù…e ogni volta che giocavamo con le pentoline e preparavamo un sontuoso banchetto non ci facevamo mai mancare chicchi di riso crudo e cuoricini di pongo fuxia per rendere onore alla cucina della mamma….e forse ancora lo facciamo con questo blog!

Insomma i nostri must dell’infanzia sono il risotto alle fragole, la quiche lorraine e la crostata di frutta… i cavalli di battaglia della mamma, quelli più gettonati! Era da parecchio che non lo cucinava per noi…forse dalla fine degli anni 80, devo dire che è anche più buono di quello che la memoria mi suggeriva! Sarà che questa volta l’abbiamo fatto tutte e tre insieme… anzi tutte e quattro, anche la più piccolina ha molto gradito…e che soddisfazione osservare la mia cucciola che assaggia e che forse si avvia ad aprire una nuova generazione di cuoche!!!

INGREDIENTI

  • 500 gr di riso
  • 1 cipolla dorata
  • 2 bicchieri di vino bianco
  • 250 gr crema di latte
  • 150 gr di fragole fresche
  • brodo vegetale
  • olio evo
  • sale
  • pepe

Abbiamo tagliato la cipolla in dadini piccoli e l’abbiamo fatta dorare in padella con un filo d’olio. Abbiamo sfumato con un bicchiere di vino bianco e  lasciato appassire dolcemente. Abbiamo aggiunto il riso e l’abbiamo fatto tostare pochi minuti, poi abbiamo aggiunto il resto del vino e mescolando abbiamo aspettato che evaporasse. A questo punto abbiamo cominciato ad aggiungere il brodo vegetale bollente e abbiamo portato il riso a cottura. Intanto abbiamo lavato le fragole e le abbiamo divise in quattro parti. Un minuto prima di spegnere il fuoco abbiamo regolato di sale e pepe e abbiamo aggiunto la crema di latte per farle prendere un po’ di calore. Abbiamo spento il fuoco, abbiamo lasciato riposare due minuti e abbiamo aggiunto le fragole, lasciandone qualcuna per le guarnizioni. Attenzione!!! Girare con delicatezza o diventa tutto rosa!!!

Servire subito con il resto delle fragole. Mamma non ha mai aggiunto il parmigiano grattugiato e a noi piace così… forse anche la variante con qualche formaggio particolare potrebbe essere interessante da provare!!!